Visita specialistica proctologica

L’obiettivo della visita proctologica è quello di individuare la presenza di eventuali patologie proctologiche, associate cioè all’ano-retto, tra cui sono ricomprese le emorroidi, i polipi e le ragadi anali, il prolasso rettale, i tumori del retto e, solo per le donne, il rettocele.

In caso di problemi che potrebbero rendere la prosecuzione difficoltosa, per esempio in presenza di ragade acuta e dolente, il medico può eseguire solo alcune fasi della visita. L'esplorazione rettale potrà essere effettuata in un secondo momento, dopo la risoluzione dei sintomi.

Nello specifico, le 5 fasi della visita proctologica sono:

ANAMNESI: prima di iniziare la visita vera e propria, il medico effettua l’anamnesi, un approfondito colloquio con il paziente.Durante questa fase lo specialista chiede al paziente: la descrizione dei sintomi e dei disturbi di cui soffre. quando sono comparsi i sintomi e con che frequenza si presentano. eventuale familiarità per problemi anorettali. informazioni su eventuali terapie o interventi chirurgici precedenti per il suo problema.

OSSERVAZIONE: lo specialista osserva la zona perianale per identificare eventuali problemi visibili esternamente. Lo specialista chiede al paziente di coricarsi sul lettino prevalentemente nella cosiddetta posizione di Sims. La posizione di Sims prevede che il paziente si giri sul fianco sinistro, pieghi le gambe sull’addome e porti i glutei sul bordo del lettino.

Il medico fa una prima ispezione non invasiva e identifica problemi già visibili sulla cute esterna. Dopo la fase di osservazione e in base ai sintomi del paziente, lo specialista valuta se è possibile procedere con le fasi successive.

PALPAZIONE: lo specialista appoggia un dito sulla zona perianale per verificarne la consistenza al tatto e identificare eventuali anomalie. 

Durante l'osservazione e la palpazione, il medico può individuare problemi, come ragadi ed emorroidi infiammate, che possono rendere difficile la prosecuzione della visita. In questi casi infatti lo specialista sospenderà l’ispezione e la posticiperà ad una fase successiva.

ESPLORAZIONE RETTALE: in questa fase il medico inserisce delicatamente un dito ben lubrificato nell’orifizio anale. In questo modo può valutare meglio eventuali patologie e la capacità di contrazione e rilassamento dei muscoli sfinteri. A questo scopo il medico può chiedere al paziente di contrarre la zona anorettale come se stesse evacuando. 

In caso di sintomi riconducibili a problemi degli sfinteri, lo specialista può richiedere ulteriori accertamenti come la manometria anorettale e l’ecografia Transanale.

RETTOSCOPIA E ANOSCOPIA: l’ultima fase della visita può consistere, se ritenuto opportuno dallo specialista, nell'ispezione del canale anorettale con l’ausilio di un anoscopio e di un rettoscopio.

Con questi strumenti il proctologo può visionare il canale anale (anoscopia) e la parte bassa del retto (rettoscopia). In questa fase lo specialista potrebbe inoltre eseguire biopsie o piccoli trattamenti ambulatoriali.

Grazie all’anoscopia è possibile verificare la presenza di emorroidi interne e lo stadio della malattia. La rettoscopia permette invece di verificare la presenza di tumori del retto inferiore. Per la diagnosi di lesioni precancerose dell’ano e della parte inferiore del retto è inoltre disponibile un esame chiamato Anoscopia ad Alta risoluzione (HRA). Questo esame permette di visualizzare con precisione lesioni ed eseguire eventuali biopsie.